Una respirazione corretta deve essere completa.
La capacità dei nostri polmoni deve essere sfruttata per intero. Essi vanno riempiti completamente ad ogni inspirazione e svuotati bene ad ogni espirazione, ma non al massimo della loro capacità. In altre parole, senza compiere alcuno sforzo supplementare, come quello si fa nella respirazione profonda.
Per rendersi conto della completezza o meno della propria respirazione, è molto utile individuare le tre ‘zone’ che dovrebbero coinvolgere ogni atto respiratorio: il ventre, le costole, e il petto.
Per familiarizzarci con queste tre zone, la prima volta che eseguiamo questo esercizio sarà molto utile stenderci supini sul letto, purché sia rigido, oppure sul pavimento, a torso nudo o indossando una maglietta aderente, in modo da poter vedere e sentire meglio le zone coinvolte nella respirazione.
La prima zona da individuare è il ventre. Proviamo dapprima a respirare utilizzando solamente il ventre: appoggiamo le mani a livello dell’ombelico e percepiamo questa zona del corpo che si gonfia e si sgonfia ad ogni atto respiratorio. Dovremo osservare le mani, poste sull’ombelico, che si alzano durante l’inspirazione e si abbassano durante l’espirazione.
Una seconda zona la identifichiamo lateralmente, con le costole.
Proviamo a respirare concentrandoci sul livello delle costole: poniamo le mani con i palmi sui fianchi e le dita che ‘si guardano’ come se volessero toccarsi.
Quando inspiriamo, osserveremo le dita che si allontanano tra di loro e si sollevano, mentre quando espiriamo, le dita si riavvicinano e si abbassano.
La terza zona è il petto, inteso come la parte alta del torace. Concentriamoci ora su questa zona, e proviamo a respirare solamente di petto. Questa volta poniamo una mano sul petto, e osserveremo che si alza e si abbassa ad ogni atto respiratorio. Durante l’inspirazione sentiamo il ventre che rientra, il petto che si gonfia e la gabbia toracica che si solleva.
Naturalmente, nessuno di questi tre modi di respirare è corretto. L’esercizio però è stato utilissimo, perché ci ha permesso di prendere confidenza con queste tre zone interessate alla respirazione. Una respirazione completa, infatti, deve coinvolgere tutte e tre queste zone a ciascun atto respiratorio.
Purtroppo, molte persone non lo fanno. C’è chi inspira in modo poco profondo, mantenendo i polmoni sempre quasi vuoti, tale da apparire quasi remissivo, e chi invece non espira quasi per nulla ma tiene sempre il petto gonfio, apparendo più aggressivo. C’è chi respira di ventre e basta, molto spesso le donne in modo da non sollevare il seno, oppure solo di petto, molto spesso gli uomini. C’è poi chi ha un respiro poco profondo e molto accelerato, quasi nervoso, spesso sintomo di stress cronico.
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