Dieci consigli per chi ama la carne

È ormai ampiamente riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale che chi è vegetariano o vegano può vivere benissimo senza carne. Ma chi invece si considera onnivoro e ha piacere di consumarla?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha messo in guardia contro un consumo eccessivo di carni rosse e lavorate, per le ragioni elencate in questo articolo, ma uso e abuso sono due concetti ben diversi.

Chi non intende rinunciare al consumo di carne, può tranquillamente utilizzarla come parte della sua dieta, senza alcun rischio per la salute, purché tenga presente alcune semplici regole.


1. Tanta frutta e verdura

Questa è la raccomandazione più importante di tutte. Ogni volta che mangiamo carne di qualunque tipo, accompagnamola sempre con un contorno di verdura, cruda o cotta, e poi non facciamoci mancare la frutta fresca. Perché fibra, antiossidanti, vitamine e altre sostanze contenute in frutta e verdura neutralizzano la maggior parte dei rischi associati al consumo di carne. Ricordiamoci sempre che il vero rischio per la salute non è il consumo di carne in sé, ma il consumo di carne nel contesto di una dieta povera di frutta e verdura!

2. Una spruzzata di limone

Una spruzzata di succo di limone nell’acqua che beviamo durante il pasto aiuta non solo ad assorbire il ferro, ma anche a tenere il ferro e altri minerali pro-ossidanti nella loro forma ridotta e quindi a evitare che facciano danni nel nostro tratto digerente. E soprattutto, consente di bloccare nello stomaco la formazione di nitrosammine, che sono tra i più importanti cancerogeni legati al consumo di salumi, insaccati e alcune carni rosse cui vengono aggiunti nitriti e nitrati.

3. Fare uso di probiotici

Il consumo regolare di alimenti probiotici, come lo yogurt bianco non zuccherato con i suoi fermenti lattici vivi, si affianca a frutta e verdura nel contrastare lo sviluppo di una microflora intestinale sfavorevole e putrefattiva promossa dall’eccessivo consumo di carne, e associata a molteplici rischi per la salute.

4. Porzioni ragionevoli

Di regola, le porzioni devono essere ragionevoli. Come sempre l’eccezione non importa a nessuno: quella volta che mangiamo la fiorentina al ristorante o siamo invitati a un barbecue ne mangeremo di più. Ma nella dieta normale, una porzione di carne è di circa 80 grammi.

5. Mai più di una volta nello stesso giorno

Se mangiamo carne o salumi a pranzo, per nessuna ragione li mangeremo anche a cena. E viceversa. Inoltre, sarebbe meglio evitare di associare al consumo di carne altre proteine animali nello stesso pasto. Dunque, se mangiamo carne, niente uova e niente formaggio!


6. Evitare la carne rosso vivace

Un colore rosso troppo vivace e acceso nei tagli di carne cruda o nei salumi crudi, non è indice di freschezza, ma dell’utilizzo di nitriti e nitrati a scopo colorante e conservante. Meglio evitare di acquistarla! Nei salumi cotti, invece, la presenza di nitriti e nitrati è segnalata dal colore rosa acceso.

7. Varietà

La distinzione che spesso si da tra carni rosse e carni bianche rischia di essere fuorviante: il consumo di carne deve essere comunque moderato, e non si risolve alcun problema semplicemente passando dal consumo di manzo al consumo di pollame!
La regola d’oro è piuttosto un’altra: nell’ambito di un consumo moderato di carne, privilegiamo la varietà alternando il consumo di carni bovine, suine, avicunicole (pollo, tacchino, coniglio, struzzo) ed equine, con carni di nicchia come rane, lumache, e selvaggina.

8. Allevati al pascolo, nutriti a erba

Non solo per ragioni etiche, di benessere animale e di sostenibilità ambientale, ma anche per le ripercussioni sul profilo nutrizionale, preferiamo carne di bovini allevati al pascolo e nutriti 100% ad erba e fieno, suini nutriti con diete miste e non solo cereali, e pollame ad accrescimento medio-lento, allevato all’aperto e libero di foraggiare.

9. Evitare griglia, brace e affumicatura

La cottura alla griglia, alla brace e l’affumicamento naturale per esposizione al fumo, generano sostanze cancerogene, quindi vanno limitate il più possibile. E in ogni caso, le parti visibilmente carbonizzate vanno eliminate.

10. La carne come condimento

Dovremmo imparare a considerare la carne e i salumi, così come anche i formaggi, non tanto come pietanze in se, ma come condimenti che rendono più appetibili preparazioni a base di alimenti vegetali. Come, ad esempio, quando grattugiamo il parmigiano sulla pasta, o quando mettiamo qualche cubetto di pollo in un’insalata mista.
Se cominciamo a ragionare in questo modo, automaticamente ci viene normale pensare a porzioni più ridotte di questi prodotti, perché non sono più il centro del piatto, ma un elemento di accompagnamento della verdura, dei cereali integrali o dei i legumi.

Dr. Stefano Vendrame
Nutrizionista, Fulbright Alumnus,
Ph.D. Scienze della Nutrizione

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Dr. Stefano Vendrame
Nutrizionista, Fulbright Alumnus,
Ph.D. Scienze della Nutrizione


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